
Covid-19: le scelte per il futuro
Covid-19. 1° Maggio la “festa dei lavoratori”.
Mai come oggi sembra così anacronistica questa festività.
Ci piace ricordare una frase di Henry Ford “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo.”
Oggi il mondo degli uomini è in crisi, per via del nuovo Coronavirus (Covid-19), che ha colpito il pianeta.
Per prevenire e contrastare il virus la maggior parte degli Stati hanno chiuso le loro frontiere, interrotto la produzione e arrestato le loro economie.
Il nostro Paese è fra i più colpiti, sicuramente per il fatto di avere una popolazione composta dal 29,3% di over 60 che ha reso la situazione ancora più drammatica.
Il principio di porre la salute sopra ogni cosa ci ha permesso di accettare la difficile decisione di imporre un “lockdown” nazionale.
Questo ha comportato per le aziende uno stop quasi generalizzato mentre per noi cittadini una limitazione della propria libertà.
Una scelta difficile ma doverosa, attuata per proteggere i più vulnerabili e nel contempo per non fare collassare il sistema sanitario nazionale. Dopo quasi due mesi di “coprifuoco” siamo vicini alla riapertura parziale del paese, con la fatidica “fase 2”, che permetterà un leggero rientro in asse del sistema economico mentre le persone potranno praticare sport all’aria aperta, anche oltre i 200m da casa.
Boeris è un ’azienda italiana che produce e vende biciclette dal 1910.
Possiamo tranquillamente definirci come una delle aziende madri della bicicletta in Italia e siamo fieri di essere ancora oggi attivi.
Come azienda, siamo sopravvissuti alla 1° e 2° guerra mondiale e a varie crisi economiche globali.
Oggi ci troviamo in una situazione di forte sconforto morale.
Ogni settore del commercio in Italia (come in tutto il mondo) è stato fortemente colpito, con forti perdite economiche dovute alle chiusure forzate.
La “fase 2” è alle porte, ma questo non significa che non dovremo continuare a convivere per lungo tempo con il distanziamento sociale.
Il modo di vivere e di muoversi cambierà radicalmente.
Distanze di sicurezza, igiene personale e il modo di spostarsi cambieranno ulteriormente la nostra vita dopo il covid-19.
Si parla di incentivare l’utilizzo dei mezzi ecologici, come le biciclette e i monopattini elettrici, per evitare grossi assembramenti sui mezzi pubblici ed evitare la congestione stradale per via dell’utilizzo dei mezzi privati.
Ad oggi, purtroppo, non è stato realizzato nessun piano concreto per permettere ai cittadini di muoversi liberamente con i mezzi ecologici.
Ci poniamo una domanda banale: “Perché?”
- Perché per cambiare ci vuole coraggio.
- Perché non tutti sarebbero contenti.
- Perché ci siamo abituati a questo modo di vivere.
- Perché siamo un paese fortemente legato all’industria e all’utilizzo dell’automobile.
- Perché dovremmo creare nuovi investimenti per l’adeguamento e il cambiamento delle infrastrutture.
- Perché, forse, abbiamo paura di cambiare.
Però il cambiamento è alla base dell’evoluzione dell’uomo. Un passo difficile da realizzare, ma ormai indispensabile.
Quindi, perché dovremmo cambiare?
- Perché questo è il momento giusto per scegliere.
- Perché possiamo migliorare e rendere più respirabili le nostre città.
- Perché non tutti vogliono morire per le polveri sottili.
- Perché possiamo.
- Perché cambiare potrebbe significare nuovi posti di lavoro.
- Perché è un dovere verso le generazioni future.
- Perché la scienza ce lo suggerisce.
Vorremmo salutarvi con una celebre frase di George Bernard Shaw:
L’uomo è arrivato quando fa per mestiere quel che farebbe gratis.
Buona giornata e buon 1° Maggio a tutti.