
Bonus acquisto biciclette, corsie ciclabili e casa avanzata
Pedalare ai tempi del Coronavirus
Bonus Acquisto Biciclette. Una tra le misure scelte dal Governo per contrastare gli effetti della nota pandemia è la nostra amata bicicletta. L’art. 229 del recente decreto c.d. “Rilancio”, varato dal Governo il 14 maggio e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 19 maggio 2020, intitolato in maniera molto eloquente “Misure per incentivare la mobilità sostenibile” individua tre importanti novità che riguardano da vicino la bici.
Vediamole insieme.

La prima: bonus acquisto biciclette nonché veicoli per la mobilità personale. La diffusione del Covid 19 ha comportato gravi conseguenze, tra le altre, anche sulla mobilità delle persone. I trasporti pubblici sono stati notevolmente ridotti, gli spostamenti sono stati limitati e la maggior parte delle persone predilige l’auto privata. Da qui l’esigenza di creare una mobilità alternativa, a basso impatto ambientale e più sicura rispetto al proliferarsi del virus.
Il Governo ha scelto, tra le altre misure, un incentivo all’utilizzo della bicicletta, mediante un aiuto economico ai cittadini. Nel decreto, art. 229, si legge che: “Ai residenti maggiorenni nei capoluoghi di Regione, nelle Città metropolitane, nei capoluoghi di Provincia, ovvero nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti, è riconosciuto un ‘buono mobilità’, pari al 60% della spesa sostenuta e comunque non superiore a euro 500, a partire dal 4 maggio e fino al 31 dicembre 2020, per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica”.
Il buono – si legge ancora – “può essere richiesto per una sola volta ed esclusivamente per una delle destinazioni d’uso previste”. In concreto il bonus spetta ai residenti maggiorenni (no a chi non ha ancora compiuto 18 anni) delle città con almeno 50.000 abitanti (nella Regione Piemonte potranno chiedere il bonus solo i residenti a Torino, Asti, Novara, Alessandria, Cuneo e Moncalieri). Con il bonus oltre alla bicicletta, si potrà acquistare biciclette a pedalata assistita, segway, hoverboard, monopattini e monowhee. Il bonus è utilizzabile una sola volta per ciascun cittadino. Non significa che il Governo mi darà 500 euro o troverò in negozio una bicicletta con il prezzo già decurtato del 60%.
Il bonus è, chiamiamolo così, uno sconto pari al 60% della spesa effettivamente sostenuta, e comunque non superiore a 500 euro. Quindi se desidero comprare una bicicletta che costa 2000 Euro, il 60% è pari ad 1200 euro, ma il Governo mi rimborserà solo 500 euro. Se invece la bicicletta costa € 800,00, il Governo mi riconoscerà 480 Euro. Infine, quanto alle modalità operative per ottenere il bonus si dovranno attendere i c.d. decreti attuativi.
Per ora, l’unica comunicazione ufficiale è rappresentata dalla nota pubblicata sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che invita i cittadini a conservare il documento giustificativo di spesa (fattura) e ad accedere, tramite credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), sull’applicazione web che è in via di predisposizione da parte del Ministero. In alternativa, quanto l’applicazione sarò operativa il buono mobilità potrà essere utilizzato attraverso un buono spesa digitale che i beneficiari potranno generare sull’applicazione web. In attesa, dunque, di indicazioni più precise, i cittadini potranno acquistare la bicicletta (il bonus vale per gli acquisti effettuati dal 04 maggio 2020) avendo cura di farsi rilasciare, e soprattutto, conservare la fattura.

La seconda novità del decreto riguarda le corsie ciclabili. Il decreto Rilancio, art. 229, comma 3, introduce la nozione di corsia ciclabile (c.d. bike lane) inserendola direttamente nel Codice della Strada. Si tratta in pratica di uno spazio ricavato nella parte destra della normale corsia di marcia, oppure della corsia destra per le strade a più corsie per senso di marcia, previsto per la circolazione delle biciclette, delle e-bike e dei monopattini elettrici, che dovranno seguire lo stesso senso di marcia degli altri veicoli e quindi mai contromano. Attenzione però: la bike lane, come precisato nello stesso decreto, è solo una parte della corsia normale, delimitata da una striscia bianca discontinua, valicabile e, soprattnnutto, ad uso promiscuo. Ciò significa che non sono corsie “riservate” per biciclette, ma che se un auto od un furgone o un camion avranno una legittima necessità potranno occupare la bike lane.
Terza novità introdotta dal decreto Rilancio è la c.d. casa avanzata. Si tratta di una linea di arresto predisposta per le biciclette, in posizione avanzata rispetto alla linea di arresto per gli altri veicoli. Verranno previste anche agli incroci con semafori, per le strade in cui il limite massimo non sia oltre i 50 km/h. La casa avanzata deve stare almeno a tre metri di distanza rispetto alla linea di arresto dei veicoli e serve, quindi, per separare lo stop delle bici da quello delle vetture (si presume che la striscia di arresto oggi presente diventerà casa avanzata e verrà tracciata per tutti gli altri mezzi un’altra striscia, arretrata di tre metri). Da oggi, dunque, ai semafori, in prima posizione alla griglia di partenza, ci saranno le biciclette.
Buone pedalate a tutti