Salute in Sella | Prevenzione: colpo di calore e Melanoma.

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Colpo di Calore e Melanoma: prevenzione

Sotto questo sole è bello pedalare ma…
Come diceva Baccini nella sua famosissima canzone, l’inizio della bella stagione e delle belle giornate di sole rende sicuramente più invogliante prendere la bicicletta in mano e mettersi per strada, tuttavia la fatica ed il sudore sono l’ultimo dei nostri problemi.
Come tutti gli anni, al comparire dei primi caldi, i telegiornali spolverano i vecchi servizi e terrorizzano la popolazione. “Non uscire di casa nelle ore più calde, bere tanto, prediligere i luoghi freschi e asciutti, eccetera eccetera”. Sicuramente non dicono il falso, sono consigli più che mai utili, tuttavia, vogliamo qui sdoganare questo tabù affinché ognuno di noi possa godersi una sana pedalata sotto il sole che tante buone proprietà ha.
I due pericoli maggiori in cui possiamo incorrere sono le scottature solari e i colpi di calore.
Da anni, ormai, si conoscono i danni che i raggi del sole possono portare, motivo questo per proteggere la nostra pelle con creme adatte e proteggere i nostri occhi con adeguati occhiali da sole. Questo è più che mai importante, perché il numero di melanomi (tumori maligni della pelle) è in continuo aumento. Considerato fino a pochi anni fa una neoplasia rara, oggi è in crescita costante in tutto il mondo. La sua incidenza è cresciuta ad un ritmo superiore a qualsiasi altro tipo di tumore, con un incremento di circa il 30% negli ultimi 10 anni.

Le stime in Italia

Le stime per l’Italia indicano un totale di 7000 nuovi casi diagnosticati ogni anno, mentre per quanto riguarda la mortalità si registrano ogni anno circa 1500 decessi. Nelle Regioni settentrionali i tassi arrivano fino a 12 casi ogni 100.000 persone, nel Sud si attestano intorno ai 6-7 casi ogni 100.000 abitanti.
I più importanti fattori di rischio del melanoma sono:
– storia familiare
– numerosi nei benigni
– nei atipici
– precedente melanoma
– esposizione ai raggi UV
– sensibilità al sole (capelli biondi, occhi e pelle chiari)
– immunosoppressione
Visto il continuo aumento e la pericolosità della malattia risulta importantissima la prevenzione.
In medicina distinguiamo due tipi di prevenzione: la prevenzione primaria (che consiste nell’allontanare le cause prima che scatenino la malattia) e la prevenzione secondaria (riconoscere il più velocemente possibile la malattia che è già comparsa in modo da intervenire il prima possibile, con minori rischi di progressione e migliori outcome). Per questo motivo mi sento in dovere di mettervi in guardia su questo argomento, aiutandovi nelle due prevenzioni. Come detto in precedenza e come dimostrano ormai numerosissimi studi a riguardo, uno dei principali fattori di rischio per la comparsa di melanoma, sono le scottature solari, e l’unico modo per prevenirle è proteggersi con una buona crema solare.

I Nei: prevenzione Secondaria

Il secondo punto su cui possiamo agire è la prevenzione secondaria, in particolare per quanto riguarda i nei. Il melanoma può insorgere su cute sana o su un neo melanocitico acquisito o congenito preesistente. Non è automatico che nei a rischio degenerino in un tumore, ma è opportuno non sottovalutarli e osservare sempre con attenzione come si modificano, senza perdere tempo in caso di sospetti per un controllo.
In particolare le cose a cui dobbiamo prestare attenzione si possono riassumere nell’acronimo ABCDE:

1  Asimmetria
2 Bordi irregolari e indistinti
3 Colore variabile, che può comprendere sfumature bianche diverse all’interno del neo stesso
4 Dimensione in aumento sia in larghezza che in spessore (diametro maggiore di 6 mm)
5 Evoluzione, vale a dire cambiamento del neo nel tempo.

Risulta più che mai importante, dunque, controllare periodicamente i propri nei e nel caso si riscontrasse un cambiamento come descritto sopra, procedere con un consulto dermatologico. 
Comprendo che non sia un pericolo immediato e che come tale può rimanere lontano dalla nostra attenzione, ma ho ritenuto importante poter sfruttare questo piccolo spazio di informazione scientifica per uscire un attimo dai confini delle due ruote, nella speranza, nel mio piccolo, di passarvi un messaggio importante.
Tornando, invece alle due ruote, il pericolo più imminente di chi si avventura in bicicletta sotto il sol leone è senza dubbio l’insolazione, detta anche colpo di calore.
Quando si è troppo sottoposti al sole la temperatura corporea può alzarsi. Questo accade perché si instaura una situazione di ipertermia, il nostro corpo infatti è in grado di sopportare solo un determinato livello di raggi solari e calore: ad un certo punto non riesce più a produrre il sudore in grado di portare l’organismo ad una regolazione automatica della temperatura e compare la febbre, il sintomo principale di questa patologia.
 

I sintomi

Un altro dei sintomi dell’insolazione più diffusi è rappresentato dalla comparsa di eritemi o bolle che apportano prurito e bruciore. Gli occhi vengono poi colpiti da fotofobia (provano quindi fastidio nei confronti della luce) e lacrimazione.
Altra sintomatologia risiede nella nausea e nel vomito, nelle vertigini, negli svenimenti e in un senso di stordimento spesso accompagnato dal mal di testa.
Terapia: come sempre la miglior terapia è la prevenzione, essa si può fare evitando lunghe esposizioni al sole (la scoperta dell’acqua calda), evitare l’uso di indumenti sintetici che non permettano un adeguata traspirazione della cute e soprattutto un’adeguata idratazione che reintegri i liquidi ed i sali minerali persi con il sudore. Se invece siete arrivati tardi e sono comparsi già i primi sintomi, è essenziale allontanarsi dalle fonti di calore (mettersi all’ombra o meglio ancora in un bar con aria condizionata), se possibile, togliersi i vestiti, in modo da permettere alla pelle di traspirare in modo adeguato nel tentativo di riportare la temperatura corporea ai giusti livelli, eventualmente una bella doccia tiepida-fresca.
Importante rimane la reintegrazione dei liquidi e dei sali minerali, facendo attenzione a non bere roba troppo fredda per evitare una congestione. Infine, se tutto questo non bastasse o se la febbre fosse alta, recarsi al pronto soccorso anche avvalendosi del 118 potrebbe rappresentare una soluzione migliore.
Nella speranza di non avervi tediato troppo, vi auguro una buona (e consapevole) pedalata e delle buone vacanze.
Dott. Manca Marcello