
Viù Torino (Colle del Lys) e ritorno
Il percorso in Biciletta
Nuovo tentativo di scalata del Colle del Lys questo Sabato!
Come c’era da aspettarsi, il nome di questa collina richiama un nutrito numero di ciclisti, soprattutto con i primi caldi primaverili. Anche questa volta il folto gruppo “Amici di bici” ha risposto alla chiamata e unendo i vari gruppetti che da Grugliasco a Fiano ci attendevano. Una ventina buona di persone ha tentato l’impresa.
Temperature perfette e spiriti gioviali hanno reso i primi chilometri allegri e tranquilli, ma anche in questo caso per rimanere fedeli alla tradizione… I guasti meccanici non si sono fatti attendere! Oltre alle solite catene cadute di facile risoluzione, la sfortunata doppia foratura di Filippo a causa di una buca (anche se voragine sarebbe più scorretto) ha rallentato un poco la nostra marcia, permettendo comunque di mettere alla prova le nostre capacità meccaniche anche grazie all’aiuto del Big Boss Daniele in grado di risolvere ogni problema.
Quindi ritorniamo a salire in direzione La Cassa e San Gillio rodando le gambe con le prime salite per prepararci a ciò che ci attenderà in seguito. Unendoci all’ultimo gruppetto di appassionati che ci attendeva a Fiano, arriviamo finalmente a Lanzo dove l’immancabile sosta al bar ci permette di riposare e riordinare le idee.
Un Finale Che Lascia L’amaro in Bocca
Poiché da qui, a causa principalmente di problemi di orario dovuti a guasti meccanici e impegni vari, l’allegra brigata si frammenta in due tronconi: chi finita la pausa continua come da programma la scalata salendo verso Viù ed infine il Lys e chi invece (me compreso) opta per un ritorno verso Torino scendendo in direzione Cafasse, Robassomero ed infine Venaria Reale.
Il gruppetto di fuggiaschi, composto da sei persone è stato trainato a velocità degne da Gran fondo dalla locomotiva Marco Cecconi che rifiutando addirittura i cambi che gli venivano proposti ha dato prova di essere anche un abile passista quando la situazione lo richiede, facendo guadagnare al gruppetto un quarto d’ora buono sulla tabella di marcia.
Nonostante rimanga una certa amarezza per non aver potuto completare il tour completo e narrare le gesta dei prodi scalatori (che hanno comunque completato diligentemente l’impresa), è stato proprio un bel giro con tanto di momenti rilassati da cicloturista e momenti in cui bisognava tirare fuori la grinta e i watt. Ad ogni modo missione compiuta, anche grazie alla composizione sempre più variegata del gruppo, che non delude mai!















