
Ogni tanto ti prende quel leggero senso di follia… che ti porta a lanciarti in giri in cui l’unica vera preparazione che hai è la voglia stessa di farli. Ed ecco che salta fuori il giro del Sestriere!
Un percorso blasonato che non ha bisogno di presentazioni ma che ad ogni uscita si rivela un’incognita, un vero e proprio viaggio. Partenza tranquilla e pacata da Grugliasco in direzione di Almese raccogliendo validi e coraggiosi elementi lungo la strada arrivando a creare un gruppo di ben 25 ciclisti!
E progressivamente si sale e si sale… quasi sempre in maniera leggera, con salite al 5 – 7% alternati da falsipiani tranquilli e brevi discese. Così si sviluppa il viaggio una volta superato Susa; Chiomonte Exille; fino a raggiungere Oulx dove le vallate iniziano a farsi più ampie e l’aria più fresca; dove il variegato sali e scendi si trasforma in un’unica leggera ma all’apparenza interminabile salita che ci ha condotti fino alla piazza centrale Cesena e alla sua salvifica fontana! Ed ecco il famigerato e temibile cartello: 11 km per Sestriere.
Una volta giunti a questo punto potrebbero sembrare pochi, ma è la qualità della salita che cambia! Con la parte iniziale che preannuncia sin da subito le gioie a venire, con pendenze sulla carta non micidiali ma che arrivati a questo punto rappresentano una prova sia fisica che mentale, essendo ben consapevole di essere a neanche metà strada.
Poi un leggero spianare con lieve salita… salendo su una strada che pare lo snodarsi di un serpente tra le ventose valli, dove ogni curva nasconde la successiva, non sapendo mai cosa aspettarti. Ed ecco finalmente gli ultimi muretti, che con uno sforzo finale ci hanno condotto a Sestriere!
È tempo di pausa e di rifocillarci in vista del ritorno, cosa che avviene con gran gioia! Godendoci questi tranquilli e rilassati momento in vista del ritorno; di cui per qualche motivo ho ricordi più vaghi: i 43 km di discesa con il vento che ulula nelle orecchie; la bici che prende i 60 km/h senza neanche pedalare; ed infine i lunghi 50 e rotti chilometri di pianura che da Pinerolo ci hanno riportato a casa.
Tutto è trascorso nell’attimo di un sogno, ma in realtà è durata una intera giornata. Un’esperienza strana ma affascinante!











